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Progetto di Ricostruzione post sisma 2016 in Fraz. Castrogno in Teramo
Data
Aprile 2023
Teramo
Teramo, Fraz. Castrogno
Con riferimento particolare all’edificio principale lo stesso è stato realizzato in più epoche: a partire dal 1860 circa, epoca di realizzazione della porzione più antica dell’edificio, secondo quanto indicato dalla Proprietà l’edificio ha subito trasformazioni costituenti in ampliamenti e sopraelevazioni localizzate, fino a giungere all’attuale conformazione plano-altimetrica (definitiva dagli anni ‘90). E’ possibile pertanto, individuare due macroporzioni: un nucleo più antico che si sviluppa a nord-est e ed una porzione più recente, a sud-ovest.
- Tipologia delle strutture verticali ed orizzontali (SEZIONE 3 – Scheda AeDES)
L’edificio di che trattasi presenta geometria irregolare in pianta ed in elevazione ed è realizzato in muratura, principalmente costituita da mattoni misti a pietrame non squadrato, di scarsa qualità e disposti con tessitura irregolare. I setti portanti hanno spessore variabile da 60 cm a 80 cm e risultano sprovvisti di cordoli di piano.
Le strutture orizzontali sono realizzate nella quasi totalità, con putrelle in acciaio e voltine in muratura; in alcuni locali dello stabile si riscontra la presenza di putrelle e tavelloni, e limitatamente alla “rimessa attrezzi”del piano terra vi è solaio in latero-cemento tipo SAP.
Nel nucleo più antico (sub 4-6, censiti al catasto come unità collabenti) si ravvisa la presenza di volta a crociera con mattoni in foglio, priva di catene.
La copertura a padiglione è realizzata in legno con travi “Tipo Fiume” e presenta un’altezza d’imposta pari a circa 3.50 m. Le travi di compluvio (anch’esse in legno) poggiano sui quattro cantonali murari, producendo un’azione spingente sui setti, tale da poter supporre la copertura di tipo: “spingente leggera”.
- Danni ad elementi strutturali e provvedimenti di pronto intervento (P.I.) eseguiti (SEZIONE 4 – Scheda AeDES)
Come già specificato, l’immobile di civile abitazione ha subito trasformazioni costituenti in ampliamenti e sopraelevazioni localizzate fino a giungere all’attuale conformazione plano-altimetrica. E’ possibile pertanto, distinguere due macroporzioni: un nucleo più antico che si sviluppa a nord-est e ed una porzione più recente, a sud-ovest.
Il danneggiamento più diffuso e di maggiore entità risulta localizzato nelle porzioni più antiche dell’edificio in cui si riscontrano:
- una volta gravemente danneggiata, con espulsioni locali dei mattoni in foglio che la costituiscono, che rendono precario il corrispondente calpestio al piano primo;
- dei setti murari con lesioni diffuse di importante entità;
- l’attivazione di un meccanismo di collasso per ribaltamento, per la facciata in direzione Est;
Detta zona dell’edificio, presenta al primo impalcato delle catene, che probabilmente hanno contribuito alla resistenza sismica globale del manufatto, preservandolo da rovinosi crolli.
Tuttavia, detta zona antica, benché più danneggiata, è anche quella in cui è stato accertato un danno pre-esistente, dovuto probabilmente anche alla vetustà dell’edificio ed ai limitati interventi di manutenzione e restauro eseguiti nel recente passato.
Per la messa in sicurezza di alcuni solai più pericolanti, sono stati disposti dei puntelli, con lo scopo di prevenire ulteriori dissesti.
Nella porzione di edificio più recente si evidenzia invece un danneggiamento più leggero che ha interessato le strutture verticali ed orizzontali con lesioni di tipo superficiale sui setti murari e sui solai di piano.
Anche la copertura lignea del suddetto corpo di fabbrica presenta danneggiamenti diffusi che costituiscono elementi di criticità strutturale.

